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Filippo Turetta, le notti passate in carcere in Germania, sorvegliato, per l’avvocato “E’ molto turbato e scosso”

Studentesse Erasmus rendono omaggio a Giulia Cecchettin davanti al carcere di Halle, dove si trova il suo assassino, esprimendo la speranza di porre fine alla piaga dei femminicidi.

Il carcere di halle: un simbolo nella lotta contro i femminicidi

Il carcere di Halle, un edificio di mattoni rossi situato in un quartiere residenziale, ospita Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Malgrado l’aspetto esteriore che lo fa confondere con le case vicine, le sue sbarre alle finestre rivelano la sua vera natura.

Turetta trascorre le sue giornate di custodia cautelare dietro queste sbarre, in attesa di essere trasferito a Venezia per il rimpatrio. L’avvocato Dimiter Krasse, dopo aver incontrato Turetta, ha condiviso che il detenuto è molto turbato e scosso.

L’omaggio di tre studentesse Erasmus

A pranzo, tre studentesse Erasmus si avvicinano al carcere. Aspettano la fine delle riprese di Rai 1 per creare un piccolo altare laico con crisantemi bianchi. Queste ragazze, provenienti da diverse città italiane, esprimono il loro cordoglio per Giulia e la loro determinazione a combattere il femminicidio.

La loro iniziativa simbolizza la solidarietà e il desiderio di un cambiamento nella società per prevenire ulteriori tragedie.

Il messaggio forte delle studentesse

Una studentessa veneta spiega il significato del loro gesto: è un appello per un’Italia unita nella lotta contro il femminicidio. Includono anche un biglietto con parole potenti di Cristina Torres Cáceres, attivista peruviana, che riflette l’urgenza di questa battaglia. Il messaggio chiaro è che non deve più esserci un’altra Giulia.

Il tributo delle studentesse, pur temporaneo, lascia un’impressione duratura, simboleggiando la speranza di un futuro senza violenza contro le donne.