Imran Ahmad, 23 anni, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della madre, avvenuto a seguito di un rimprovero sul trovare lavoro.
Il 23enne pakistano Imran Ahmad è stato condannato all’ergastolo a Pinerolo. La causa scatenante è stata un rimprovero familiare. La madre, Rubina Kousar, aveva chiesto a Imran di smettere di “stare al cellulare tutto il giorno” e di cercare lavoro. Questo rimprovero ha portato Imran a compiere l’irreparabile, uccidendo la madre a martellate.
Il fatto è avvenuto il 9 marzo. Imran aveva già avuto una discussione simile con il padre la domenica precedente. Dopo l’omicidio, ha scritto una lettera alla corte, esprimendo rimorso: “Chiedo scusa a tutti, io amo mia madre”. La richiesta di una perizia psichiatrica da parte della difesa è stata respinta.
Il giudice Alessandra Salvadori e il pubblico ministero Giorgio Nicola hanno rigettato le attenuanti generiche. Nonostante la collaborazione dell’imputato e anche se incensurato, è stata confermata la sentenza di ergastolo. La difesa ha cercato di contestualizzare il delitto, ma la richiesta di equilibrio tra l’aggravante del matricidio e le attenuanti generiche è stata negata.
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