Jageer, un cane della Protezione Civile, ha scoperto il corpo di Giulia Cecchettin, svelando dettagli cruciali nell’indagine del suo omicidio.
L’Imprescindibile Intervento di Jageer
Jageer, un flat coated retriever di quattro anni appartenente ai cinofili della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, ha giocato un ruolo chiave nel ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin.
Nonostante l’uso di elicotteri e droni, il corpo era rimasto nascosto sotto una grande roccia, rendendolo invisibile anche dall’alto.
L’intuito e il fiuto eccezionali di Jageer hanno portato il suo conduttore direttamente al sito, dimostrando ancora una volta l’importanza dei cani nelle operazioni di ricerca.
La fuga e l’abbandono del corpo da parte di Turetta
Le indagini condotte dai carabinieri di Pordenone rivelano che il corpo di Giulia, 22 anni, è stato abbandonato da Filippo Turetta lungo la strada della Val Caltea all’incirca una settimana fa, poco dopo le 3 di domenica 12 novembre.
Contrariamente a quanto inizialmente supposto, Turetta non avrebbe lanciato il corpo della ragazza dal dirupo, ma lo avrebbe trasportato a braccia fino a nasconderlo sotto una grande roccia, coprendolo poi con sacchi neri ritrovati in loco.
Dettagli dell’indagine e ricostruzione degli eventi
L’analisi dei movimenti dell’auto di Turetta ha permesso agli investigatori di ricostruire gli eventi. L’auto, una Fiat Grande Punto nera, è stata registrata per la prima volta dalle telecamere comunali a Sacile alle 2.02.
Questi dettagli cruciali hanno contribuito a delineare un quadro più chiaro dell’accaduto, evidenziando l’escalation delle azioni di Turetta dalla scomparsa di Giulia fino al tragico ritrovamento del suo corpo.