Comunità in lutto per Giulia Cecchettin, trovata morta nel lago di Barcis. La famiglia e i residenti esprimono il loro dolore, mentre le indagini si concentrano su Filippo Turetta, ancora in fuga.
Il dolore della comunità per giulia cecchettin
La conferma della morte di Giulia Cecchettin ha portato amici, conoscenti e residenti a lasciare fiori fuori dalla sua casa in segno di lutto. Un gesto simbolico di cordoglio e affetto. Nel paese, un silenzio assordante riflette la tristezza della comunità. La sorella di Giulia, tra le lacrime, ha lasciato un messaggio sui social: “Y Love”.
Vicinato e famiglia affrontano il lutto
I vicini di casa della famiglia Cecchettin hanno acceso candele sui balconi, unendo il loro dolore a quello della famiglia. A casa di Filippo Turetta, sospettato e attualmente irreperibile, le tapparelle rimangono abbassate, simbolo di una casa vuota e di una comunità in attesa. Anche la casa dei genitori di Turetta è deserta, dopo che sono stati convocati dai carabinieri.
Appello delle autorità e analisi criminologica
Il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, ha fatto un appello pubblico a Filippo Turetta, invitandolo a costituirsi. La criminologa Flaminia Bolzan ha condiviso la sua analisi, suggerendo che l’omicidio non fosse premeditato, ma legato alla paura di Filippo di perdere Giulia. Bolzan collega il delitto all’imminente laurea di Giulia, interpretando l’aggressione come un atto di disperazione.
Indagini e scoperte cruciali
Una svolta nelle indagini è avvenuta con il ritrovamento del veicolo di Filippo vicino al lago di Barcis. Una telecamera, accidentalmente spenta per manutenzione, ha registrato il passaggio del veicolo di Filippo, guidando gli investigatori verso il lago. Questa scoperta ha concentrato le ricerche nella zona, intensificando gli sforzi per rintracciare Filippo Turetta e ricostruire gli eventi che hanno portato alla tragica morte di Giulia Cecchettin.