Bimbo di 3 anni, abbandonato alla nascita e ora riaffidato ai genitori naturali, le parole di rabbia dei genitori affidatari

Una battaglia legale si svolge intorno al destino del piccolo Miele, un bambino di tre anni a rischio di essere strappato ai genitori affidatari.

Miele, un nome fittizio per proteggere la sua privacy, è stato abbandonato alla nascita in un sacchetto di plastica con ancora il cordone ombelicale attaccato.

Fortunatamente, nonostante l’ipotermia e l’ipoglicemia, ha sopravvissuto. I suoi genitori affidatari lo hanno cresciuto con amore fin dai suoi primi 16 giorni di vita.

Rischio di separazione dalla famiglia affidataria

Oggi, a tre anni, Miele si trova in mezzo a una complicata situazione legale. Un errore giudiziario potrebbe costringerlo a lasciare i genitori affidatari per tornare dalla madre biologica. Il Tribunale di Catania ha ordinato il suo ritorno entro il 28 dicembre.

Petizione online per miele

I genitori affidatari, unici genitori che Miele abbia mai conosciuto, hanno lanciato una petizione su Change.org, raccogliendo oltre 22.000 firme.

La petizione descrive il legame affettivo tra Miele e la sua famiglia attuale, sottolineando l’orrore di una separazione improvvisa. I genitori temono che Miele subirebbe un trauma profondo se venisse allontanato da loro.

La legge e il caso di miele

La famiglia affidataria fa riferimento alla legge italiana sull’affido pre adottivo (articoli 11 e 21 della L. 184/83), che dovrebbe impedire un riconoscimento tardivo da parte della famiglia biologica.

Tuttavia, un errore giudiziario ha provocato la revoca dello stato di adottabilità di Miele, mettendo in discussione questo principio legale.

Appello alla commissione Onu

I genitori affidatari hanno esteso il loro appello alla Commissione Onu per i diritti del fanciullo, invocando la protezione dei diritti di Miele. Hanno espresso il loro timore che un secondo abbandono potrebbe causare danni emotivi irrimediabili al bambino.

Miele fu abbandonato nel 2020 a Ragusa dal padre biologico, condannato per abbandono di minorenne. La madre biologica è attualmente a processo, ma ha espresso il desiderio di riavere suo figlio. La sua affermazione di non aver voluto abbandonare Miele, ma di averlo affidato al padre per portarlo in ospedale, complica ulteriormente la situazione.

Il caso di Miele è un esempio straziante di come i processi legali possano impattare profondamente sulla vita dei bambini e delle famiglie affidatarie, sollevando questioni complesse sul diritto dei bambini a una famiglia stabile e amorevole.

Emanuele Larocca

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