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Dopo 31 anni di mistero, Rita Roberts viene identificata grazie a un tatuaggio dai genitori, il suo corpo fu ritrovato in un fiume

Dopo 31 anni di mistero, Rita Roberts viene identificata grazie a un tatuaggio: una rivelazione scioccante per la famiglia e un tragico esempio di giustizia tardiva.

Sparizione e lunga ricerca

Rita Roberts, una giovane di 31 anni originaria di Cardiff, si trasferì ad Anversa, in Belgio, nel febbraio del 1992.

Dopo alcuni mesi di contatto con la famiglia, nel giugno dello stesso anno, Rita scomparve misteriosamente. Per oltre tre decenni, i familiari di Rita vissero nell’incertezza, senza sapere cosa le fosse accaduto.

Questa angosciante assenza di notizie ha lasciato un vuoto incolmabile nella loro vita, fino a quando recentemente un evento sconvolgente ha rivelato la verità.

Identificata grazie a un tatuaggio

La svolta nelle indagini è arrivata grazie all’intervento dell’Interpol e alla sua campagna internazionale per identificare i cadaveri con segni distintivi. Rita aveva un tatuaggio particolare: un fiore nero con foglie verdi.

Fu proprio questo dettaglio a permettere il riconoscimento del suo corpo, ritrovato decenni prima sul fondo di un fiume in Belgio. La vittima di un omicidio, rimasta senza nome per tanto tempo, è stata finalmente identificata, chiudendo così un lungo capitolo di incertezza per la sua famiglia.

Le parole dei familiari e del capo dell’interpol

La famiglia di Rita, sconvolta dalla notizia, ha espresso il proprio dolore: “La notizia per noi è stata scioccante e straziante. La nostra appassionata Rita, una donna amorevole e dallo spirito libero è stata crudelmente portata via”.

Anche Stephean Kavanagh, capo dell’Interpol, ha condiviso i suoi pensieri: “C’è una terribile contraddizione: siamo orgogliosi di aver potuto lavorare con i paesi membri… però siamo anche devastati per la famiglia perché hanno perso una persona cara in circostanze brutali”.

Questo caso sottolinea l’importanza della collaborazione internazionale nelle indagini forensi, ma anche il dolore persistente che accompagna le famiglie delle vittime di crimini irrisolti.