Due coniugi di Treviso sono stati ricoverati per grave avvelenamento dopo aver consumato funghi raccolti in città. La loro condizione, complicata da insufficienza epatica, sottolinea i rischi dell’autoraccolta di funghi.
L’incidente che ha messo in pericolo la vita
Una serata tranquilla si è trasformata in un incubo per una coppia di Treviso a seguito di un grave avvelenamento da funghi.
La scorsa sera, dopo aver consumato funghi raccolti personalmente in un prato locale, i coniugi hanno dovuto cercare aiuto medico urgente. Sono stati trasportati all’ospedale Ca’ Foncello, dove sono stati ricoverati nel reparto di “medicina d’urgenza” a causa di gravi sintomi gastroenterici. Le indagini hanno confermato una sospetta intossicazione causata dall’ingestione dei funghi.
La diagnosi e il rischio sottovalutato
Gli esperti micologi dell’Ulss 2, intervenuti per un’analisi più approfondita, hanno scoperto che tra i funghi raccolti dalla coppia erano presenti esemplari di Lepiota di piccola taglia, una specie notoriamente velenosa e potenzialmente mortale.
Questi funghi contengono amatossine, sostanze estremamente pericolose che possono provocare gravi danni, specialmente all’epatica. Questo caso rafforza il messaggio che, indipendentemente dall’esperienza personale nella raccolta di funghi, è fondamentale sottoporre ogni raccolto a un controllo da parte di esperti.
Un appello alla prudenza nella raccolta di funghi
Questo episodio di avvelenamento non è isolato; ci sono stati diversi casi simili in questa stagione. L’incidente serve come un severo promemoria dell’importanza di far controllare i funghi raccolti prima del loro consumo.
Anche i raccoglitori più esperti possono incorrere in errori con conseguenze potenzialmente letali. Pertanto, è cruciale avvalersi della consulenza di micologi qualificati prima di consumare funghi selvatici, per prevenire rischi gravi per la salute.