In Pieve di Soligo, una giovane operaia albanese di 26 anni è morta in un tragico incidente sul lavoro presso un’azienda di surgelati.
Nel pomeriggio del 14 novembre, una tragedia ha colpito l’azienda Bocon di via Montello a Pieve di Soligo, nel trevigiano. Una giovane operaia albanese di 26 anni è morta, rimanendo incastrata con la testa in un macchinario. Secondo i rapporti, l’incidente si è verificato poco dopo le 16, con l’intervento immediato del Suem 118, degli infermieri e dei vigili del fuoco. La morte dell’operaia è avvenuta per lo schiacciamento delle vertebre cervicali.
La reazione delle autorità e della politica
Giovanni Zorzi, segretario provinciale del PD Treviso, ha espresso il suo dolore per l’accaduto. Ha sottolineato la necessità di un osservatorio sulla sicurezza in Veneto e Treviso, coinvolgendo istituzioni e parti sociali per contrastare un fenomeno di incidenti lavorativi inaccettabili. Ha chiesto un’iniziativa di coordinamento urgente tra Ulss, Inail e Ispettorato del Lavoro per la prevenzione e il controllo.
Le preoccupazioni del mondo sindacale
Gian Luca Fraioli, coordinatore della Uil Veneto-Treviso, ha espresso profonda costernazione per l’incidente. Ha enfatizzato la necessità di chiarire la dinamica e di rivedere i protocolli di sicurezza. Il fenomeno delle “morti bianche” in Italia, evidenziato da questo incidente che ha causato la morte di una giovane di soli 26 anni, continua a essere un grave problema nazionale.