Italia & Dintorni

Giuseppina, la bidella più famosa d’Italia che faceva mille 1.600 chilometri per andare al lavoro ora non prende più il treno

Giuseppina Giugliano, la bidella simbolo del problema degli affitti, non farà più la pendolare.

Il viaggio è finito

Giuseppina Giugliano, nota per essere stata la bidella pendolare simbolo della difficile situazione degli affitti in Italia, ha finalmente ricevuto una lieta novità. Dopo aver attraversato ogni giorno la penisola per raggiungere il liceo Boccioni di Milano, Giuseppina potrà dire addio ai suoi lunghi viaggi in treno.

La sua vicenda ha fatto il giro dei media, suscitando anche dubbi e venendo scambiata per una fake news data l’incredibilità della situazione. La sua resistenza è stata una protesta contro i prezzi esorbitanti degli affitti, soprattutto a Milano. “Non sarà un caso se oggi appare anche più splendente,” sottolineano le fonti, confermando il suo trasferimento in un istituto più vicino a casa.

Un cambiamento felice

Giuseppina, che ha spesso descritto il suo “calvario quotidiano” nei media, può oggi guardare con ottimismo al suo nuovo incarico presso un istituto di Caivano, nella provincia di Napoli. Con un pendolarismo che la portava a percorrere circa 1.600 chilometri al giorno, il suo caso ha simboleggiato la lotta contro il caro-affitti e il difficile equilibrio tra lavoro e qualità della vita. “Lavora presso Istituto Superiore F. Morano”, ha annunciato Giuseppina sul suo profilo Facebook, con un incarico che, per ora, durerà fino al 30 ottobre 2024.

Verità tra dubbi e conferme

Nonostante le voci di una fake news e le speculazioni sui social media, la storia di Giuseppina si è rivelata vera. Il dibattito si è intensificato quando qualcuno ha messo in dubbio la sostenibilità economica del suo pendolarismo, ma la bidella ha difeso le sue scelte, spiegando di risparmiare più che vivere a Milano con un affitto alto.

“A scuola a Milano l’abbiamo vista solo per un mesetto”, hanno commentato alcuni, gettando ombre sulla sua storia. Tuttavia, la fine del suo viaggio quotidiano pone fine alle congetture e le permette di lavorare vicino a casa, un cambiamento positivo nella vita di questa donna che è diventata il volto di un problema nazionale.