Indi Gregory, a rischio eutanasia, è ora italiana; una speranza per nuove cure.
In una mossa senza precedenti, Indi Gregory, la neonata inglese condannata all’eutanasia, è stata accolta dalla comunità nazionale italiana con l’assegnazione della cittadinanza. Il Consiglio dei ministri, riunitosi d’urgenza, ha espresso chiaramente che questa decisione risponde a un “eccezionale interesse per la comunità nazionale” e all’intento di garantire alla piccola ulteriori opzioni terapeutiche. La scelta arriva come una svolta dopo la recente decisione dell’Alta corte inglese, la quale aveva negato la possibilità di trasferire la bambina in Italia, affermando che ciò avrebbe prolungato il suo stato di sofferenza senza reali benefici.
I genitori di Indi Gregory hanno espresso la loro contrarietà rispetto alla decisione dell’eutanasia pronunciata dai giudici inglesi. La loro bambina, che soffre di una grave malattia mitocondriale, è stata giudicata incapace di vivere senza il costante supporto di macchinari medici. Con cuore spezzato, hanno condiviso che “Indi ha avuto alti e bassi, ma durante le fasi più tranquille è stata in grado di respirare da sola”. Essi enfatizzano che la loro figlia “non soffre e trova un evidente conforto dalla presenza della sua mamma e del suo papà”, ribadendo il desiderio che a Indi venga data la possibilità di vivere.
L’ospedale Bambino Gesù di Roma si è proposto come salvatore nella battaglia per la vita di Indi Gregory, offrendosi di fornire cure mediche specialistiche. L’istituto ha già dimostrato in passato la volontà e la capacità di accogliere casi simili, ma ha incontrato l’intransigenza delle autorità britanniche. Tuttavia, il senatore Pillon ha evidenziato la possibilità che, con la cittadinanza italiana, Indi possa essere trasferita in Italia e ricevere un “piccolo intervento chirurgico” che potrebbe consentirle di respirare autonomamente.
L’adozione di questa misura da parte dell’Italia potrebbe essere un passo decisivo per il futuro di Indi Gregory, offrendole una seconda chance. Mentre il dibattito sull’eutanasia e sui diritti dei minori gravemente malati continua, l’assegnazione della cittadinanza italiana alla piccola Indi potrebbe forzare un ripensamento da parte delle istituzioni britanniche, aprendo la strada a nuove possibilità terapeutiche e a una vita diversa da quella segnata dal destino.
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