Pino Milucci, ristoratore e docente, vieta l’ingresso ai minori di 14 anni nel suo ristorante a causa del comportamento indisciplinato e della mancanza di controllo da parte dei genitori.
In un gesto che ha destato sorpresa e discussione, il ristoratore Pino Milucci, proprietario dell’Hostaria Oasi Marina a Bacoli, vicino Napoli, ha preso una misura drastica: l’accesso al suo ristorante è ora vietato a bambini e adolescenti al di sotto dei 14 anni. La decisione, annunciata attraverso un cartello esposto all’ingresso del locale, è stata motivata da comportamenti inappropriati e dalla mancanza di controllo da parte dei genitori.
Esasperazione e sicurezza
Difendendo la sua scelta nel corso di una trasmissione televisiva su Raiuno, “Uno Mattina in famiglia”, Milucci ha esposto le ragioni del suo provvedimento, sottolineando di essere stato esasperato da vari eventi che hanno minato l’ordine e la sicurezza del suo esercizio. Incidenti con bicchieri di vino rotti e corse tra i tavoli sono stati solo alcuni degli episodi che hanno spinto il ristoratore a questa estrema soluzione, resa ancora più complicata dal fatto che le segnalazioni ai genitori si sono spesso scontrate con una difesa intransigente dei figli.
Tra insegnamento e imprenditoria
Pino Milucci, che è anche docente, ha evidenziato come i problemi riscontrati nel suo locale riflettano le difficoltà che incontra quotidianamente anche nella vita scolastica.
Il ristoratore ha ribadito che l’Hostaria Oasi Marina, noto per essere un luogo intimo e di piccole dimensioni, richiede un’atmosfera tranquilla, compatibile con la presenza di bambini educati, che però sembra essere stata compromessa da “determinati genitori” con i quali è difficile intervenire.
Il dilemma della paternità e del business
Milucci ha sottolineato di essere lui stesso un padre e di riconoscere che molti bambini si comportano come “angeli”.
Tuttavia, sembra che l’influenza di alcuni adulti renda necessario adottare misure severe per mantenere l’ordine e garantire un’esperienza piacevole agli altri clienti. La sua scelta, sebbene controversa, pone l’accento su un dibattito più ampio riguardante la disciplina dei bambini e le responsabilità parentali negli spazi pubblici.