Capotreno difende donna aggredita a Bari, subendo un’aggressione. Nonostante le ferite, Carrassi spera che il suo gesto ispiri gli altri.
“Ho avuto più paura per lei che per la mia incolumità. La vedevo disperata, che incassava pugni e schiaffi, come potevo restare inerme davanti a quanto stava accadendo? Mi spiace solo che quanto ho fatto sia visto come straordinario, dovrebbe essere normale invece intervenire”. Queste le parole di Vito Carrassi, il 36enne capotreno delle Ferrovie Sud Est, che ha assistito e reagito a una violenta aggressione a Bari.
L’aggressione e la chiamata alle forze dell’ordine
Dopo aver notato la violenza subita da una ragazza nella stazione di Japigia, Carrassi ha immediatamente chiamato la polizia e cercato di fermare l’aggressore. Tuttavia, questo intervento lo ha messo direttamente nel mirino del violento compagno della ragazza: “Ho chiamato il 112 e mentre parlavo con le forze dell’ordine mi sono avvicinato, con lui che le stava dando dei pugni con una violenza e una forza paurosi.”
Il costo del coraggio
Per il suo intervento, Carrassi ha ricevuto un duro colpo alla tempia, che gli ha causato 12 giorni di prognosi. Nonostante ciò, non si pentisce della sua scelta e spera che il suo gesto ispiri gli altri: “Non ci ho pensato su due volte”, ha dichiarato. E anche se ha paura di incontrare di nuovo l’aggressore, sa di aver fatto la cosa giusta.
Riconoscimenti e solidarietà
Il coraggio di Vito Carrassi è stato riconosciuto e celebrato a livello nazionale. Il suo gesto è stato raccontato dal Tg1 e ha ricevuto i complimenti della premier Giorgia Meloni: “A Vito – ha scritto Meloni sui suoi canali social -, la nostra profonda gratitudine per il coraggio e per non essersi voltato dall’altra parte”.