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Bergamo, bimba chierichetta distribuisce la comunione durante la santa messa, l’ira dei fedeli

A Valbrembo, un piccolo comune della provincia di Bergamo, una singolare scena all’interno della Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia ha destato molta attenzione e dibattito. Durante la Messa delle 10:30 del 22 ottobre, una bambina, vestita da chierichetta, è stata vista distribuire la Comunione ai fedeli insieme al parroco del luogo, Don Eros Accorigi.

Il video diventa virale

Qualcuno tra i presenti ha deciso di immortalare l’inusuale momento con il proprio cellulare e di condividere il filmato online. Questa condivisione ha generato non poco scalpore tra la comunità religiosa e non solo, facendo scatenare diverse polemiche.

Le ragioni del parroco

Don Accorigi, in risposta alle numerose critiche ricevute, ha dichiarato di aver fatto ricorso alla giovane chierichetta a causa dell’assenza improvvisa di un ministro straordinario della Comunione. Il parroco ha inoltre sottolineato come avesse percepito la bambina come “quella più pura di cuore”, ritenendola quindi idonea a ricoprire quel particolare ruolo.

La posizione della Chiesa

Il punto nodale della controversia ruota attorno alle normative ecclesiastiche. Secondo quanto stabilito dalla Redemptionis sacramentum, una direttiva del Vaticano, la distribuzione dell’Eucarestia dovrebbe essere riservata al sacerdote celebrante, eventualmente coadiuvato da altri sacerdoti o diaconi. Nei casi in cui ciò non fosse possibile, la norma prevede l’intervento di ministri straordinari. Questa normativa ha alimentato le polemiche, dal momento che la presenza di una bambina in questo ruolo non è contemplata.

Reazioni della comunità

Molti fedeli hanno espresso forte indignazione di fronte a quanto visto. In particolare, dopo una Messa che aveva già visto un’insolita durata a causa di un intervento di una missionaria laica, la scena della distribuzione della Comunione ha suscitato reazioni forti. Alcuni fedeli hanno parlato di un “orrore liturgico” rivolgendosi con email di protesta alla Curia di Bergamo, in cerca di chiarimenti e possibili interventi sul comportamento del parroco.