Carlo Gilardi, 92 anni, è morto. La sua lotta contro il confinamento in RSA evidenzia la necessità di rispettare i desideri degli anziani.
Carlo Gilardi, il noto professore di 92 anni residente a Airuno (Lecco). Gilardi era stato collocato in una RSA del Lecchese il 27 ottobre 2020 da un giudice tutelare e un amministratore di sostegno, nonostante il suo desiderio espresso di tornare a casa è morto.
Lotta per i diritti
Il caso di Gilardi aveva attirato l’attenzione nazionale, diventando il fulcro di una serie di servizi televisivi delle Iene. La situazione ha portato all’apertura di un processo per diffamazione. A luglio, un pronunciamento della Corte Europea dei Diritti Umani ha dichiarato che l’Italia aveva violato i diritti del professore, “tolto ogni possibilità di veder presi in conto i suoi desideri e preferenze”. “Rivoglio la libertà che mi avete sottratto”, aveva gridato Gilardi.
Interessamento di celebrità
Andrea Bocelli, uno dei più noti cantanti italiani, aveva cercato di rendere omaggio a Gilardi. A giugno, il cantante si era recato nella casa di riposo per cantare “Tanti auguri” al professore, ma non era riuscito ad entrare. Il caso giudiziario di Gilardi aveva riscosso un vasto interesse, catalizzando l’attenzione di persone comuni e celebrità.
Ritorno e addio
Nelle ultime settimane, Gilardi era tornato ad Airuno, la città che lo aveva appena nominato cittadino onorario. Era stato ricoverato all’hospice Il Nespolo a causa del deterioramento delle sue condizioni di salute. La sua lotta per la libertà e la dignità è un monito per la società contemporanea sulla necessità di rispettare e onorare i desideri e le preferenze degli anziani, soprattutto quando si tratta della loro libertà e autonomia.