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Striscia la Notizia, Fabrizio Corona dopo la censura alla Rai, rivela a Valerio Staffelli i nomi di tre altri calciatori

Corona rivela nomi in scandalo scommesse; accusa Rai di censura. Audio compromettente non trasmesso; l’integrità del calcio è in questione.

In un’esclusiva rivelazione, Fabrizio Corona ha condiviso i nomi di Stephan El Shaarawy (Roma), Federico Gatti (Juventus) e Nicolò Casale (Lazio) come presunti colpevoli nel mondo oscuro del calcio scommesse. Corona, che recentemente ha ricevuto il Tapiro d’oro da Striscia la Notizia, ha esposto queste informazioni durante una conversazione con Valerio Staffelli. «Sono stato censurato! Non me lo aspettavo! Mi dispiace per tutti voi».

Accusa di censura

L’accusa alla Rai emerge con forza dopo che Corona è stato ospite della trasmissione Avanti popolo (Rai3), condotta da Nunzia De Girolamo. Corona ha dichiarato di essere stato censurato e ha espresso la sua frustrazione in un post su Instagram: «Purtroppo non ho potuto, come mi avevano garantito questa mattina, dire quello che volevo […] Vi rendete conto?».

L’Audio censurato

Fabrizio Corona ha spiegato che durante la trasmissione è stato impedito di mostrare un audio compromettente. «C’era la voce di Zaniolo e di 3 giocatori di serie A che parlavano di scommesse e di tantissimi soldi. Hanno preso per i fondelli voi e hanno preso per il didietro me» – ha dichiarato Corona, sottolineando la sua delusione e la presunta censura della Rai: «Ho sbagliato a venire in questo programma e a promuovere qui un’inchiesta così importante e complessa che è stata censurata. Io me ne faccio una ragione e domani mi passerà ma per voi è una vergogna».

Futuro incerto

Con l’integrità del mondo del calcio nuovamente sotto i riflettori, l’opinione pubblica è ansiosa di sapere di più. Corona è determinato a portare avanti le sue rivelazioni, nonostante gli ostacoli. «Adesso penso cosa fare e dove mostrare tutte le notizie che ho trovato con immenso sacrificio e rischiando senza nessuna paura perché sono un uomo libero e non mi spavento di niente».